Comunicato sul Libano
PER LA SCONFITTA DI ISRAELE E DEGLI USA
PER LA SCONFITTA DI ISRAELE E DEGLI USA
Per la costruzione dell'Internazionale rivoluzionaria
di Valerio Torre
ISRAELE E L'IMPERIALISMO CONTRO I PALESTINESI
di Davide Margiotta
In
questi giorni stiamo assistendo ad una nuova tappa della guerra di
Israele e dell’imperialismo mondiale contro il popolo palestinese.
Il
vero motivo scatenante della guerra in corso è la vittoria di Hamas
alle elezioni di gennaio, non certo perchè “hanno vinto i terroristi”,
ma perchè quella vittoria ha rappresentato, pur in maniera deformata,
la vittoria della voglia di liberazione sui compromessi liquidatori
siglati negli anni dall’Autorità Nazionale Palestinese.
NON CI SONO LIEBKNECHT NEL PARLAMENTO ITALIANO
di Francesco Ricci
Potete leggere qui sotto:
1) il volantino che diffonderemo domani (sabato 15 luglio) all'assemblea che si terrà a Roma sulla questione del voto parlamentere sulle missioni militari;
2) un comunicato stampa di PC Rol sullo stesso tema, con un invito ai parlamentari "ribelli" a... ribellarsi davvero.
Via le truppe d'occupazione, ritiro immediato dall'Iraq e dall'Afghanistan
Quello che doveva essere uno sciopero di quattro giorni (dal 6 aprile al 9 aprile), proclamato dall'opposizione contro il potere monarchico assoluto e per il ripristino della democrazia in Nepal -uno Stato dipendente disposto ai confini tra l'India e la Cina- ha trasceso le direzioni dei partiti d'opposizione assumendo i caratteri di uno sciopero a oltranza per la cacciata della monarchia. Uno sciopero sostenuto dai sindacati, da associazioni studentesche, partecipato da milioni di operai, disoccupati, contadini e giovani studenti che si sono riversati nella capitale Kathmandu e nelle principali città del Paese in un clima pre-insurrezionale, affrontando con coraggio e determinazione la brutale repressione che il re Gyanendra aveva ingiunto all'esercito e alla polizia di attuare.
I giovani studenti, disoccupati e lavoratori chiedono lo sciopero generale a oltranza e organizzano azioni di protesta in tutta la Francia
di Fabiana Stefanoni
Dopo la grande mobilitazione del 4 aprile più di tre milioni di francesi scesi in piazza contro governo e Cpe, un corteo di 700 mila manifestanti a Parigi non accenna a scemare la protesta dei giovani francesi. Studenti, disoccupati, giovani precari, col sostegno delle organizzazioni sindacali più radicali ("extraconfederali"), stanno organizzando quotidiane e significative azioni di protesta in tutte le città della Francia.
MOBILITIAMOCI ANCHE IN ITALIA A SOSTEGNO DELLA RIVOLTA FRANCESE!
PER LO SCIOPERO GENERALE PROLUNGATO FINO ALLA CACCIATA DEI GOVERNI DEI PADRONI!
PER UN GOVERNO DEI LAVORATORI IN FRANCIA COME IN ITALIA!
PER UN'EUROPA SOCIALISTA!
Le grandiose manifestazioni del 28 marzo in Francia più di 3 milioni in tutta la Francia, quasi 700 mila nella sola Parigi hanno dimostrato che esiste la possibilità concreta di cacciare De Villepin, Chirac e Sarkozy. Nonostante le titubanze e gli opportunismi delle burocrazie sindacali (Cgt in testa) - che hanno fatto cadere nel vuoto le richieste dei giovani studenti e lavoratori rifiutandosi di proclamare lo sciopero generale -, molti lavoratori hanno aderito agli scioperi e sono scesi in piazza accanto agli studenti e ai giovani delle banlieues. Ora più che mai è necessario proclamare immediatamente uno sciopero generale e indire una grande manifestazione nazionale a Parigi che blocchino la Francia fino alla cacciata del governo (i giovani lavoratori e studenti chiedono lo sciopero generale per il 4 aprile).
di Antonino Marceca
La Commissione Europea presenterà una nuova proposta della direttiva Bolkestein per il 4 aprile, dopo i 25 paesi aderenti all'UE dovrebbero discuterne dal 20 al 22 aprile.
La direttiva sulla liberalizzazione dei servizi approvata il 16 febbraio 2006 costituisce una lieve variante di quella varata dalla Commissione Prodi due anni fa e porta il nome dell'allora titolare al mercato interno Frits Bolkestein.
Il testo approvato è il frutto di un accordo trasversale tra i gruppi del Partito socialista europeo e del Partito popolare europeo, i due gruppi maggiori dell'eurocamera.