Le elezioni e la crisi reale: a Venezia si sogna ancora
Le elezioni e la crisi reale: a Venezia si sogna ancora…
di Enrico Pellegrini
La
crisi avanza inesorabile e non si presenta giorno senza che all’orizzonte non
si pronunci la chiusura di qualche fabbrica manifatturiera, la dismissione di
qualche impianto siderurgico, la messa in cassa integrazione di lavoratori di
intere filiere produttive e la ridiscussione di certi piani di “salvataggio”
della chimica a Porto Marghera.
Il
quadro è talmente tragico nella sua evidenza che gli stessi attori di un ceto
politico oramai alle corde non sanno più che pesci pigliare.
C’è
chi rilancia ancora il turismo, noncurante di aver ormai perso molta della
credibilità che aveva riposto in questo settore, additandolo come la valvola di
sfogo sociale dinanzi alla crisi dell’industria su scala locale.