IL MINISTRO "COMUNISTA" FERRERO E GLI IMMIGRATI
Le nuove... rivoluzionarie politiche per l'immigrazione del governo Prodi:
è tutta una questione di numeri
di Ingmar Potenza
Le nuove... rivoluzionarie politiche per l'immigrazione del governo Prodi:
è tutta una questione di numeri
di Ingmar Potenza
AVANZA LA CRISI DEL PRC GOVERNISTA
di Pia Gigli
Un bilancio della recente tornata elettorale delle elezioni amministrative mostra che la rivincita auspicata da Berlusconi per il centrodestra non si è avuta. L'Unione vince, a eccezione di Milano, nelle grandi città di Roma, Torino, Napoli, anche grazie all'effetto "sindaco" e strappa, al primo turno, al centrodestra la provincia di Reggio Calabria e quattro comuni capoluogo (Arezzo, Grosseto, Benevento, Crotone).
Il dato amministrativo, che pur segnato da logiche locali ha risentito dell'effetto trascinamento delle elezioni politiche, assume un significato politico generale che si caratterizza con la crisi della CdL, il rafforzamento del governo Prodi e le contraddizioni all'interno della cosiddetta "sinistra radicale".
PER COSTRUIRE L'OPPOSIZIONE DI CLASSE AL GOVERNO PRODI PER UNA VERA ALTERNATIVA ANTICAPITALISTA
Fin dalla nascita il nuovo governo Prodi mostra a chiare lettere la sua natura di classe: è il governo voluto da Confindustria, in cui i ministeri chiave sono affidati ai partiti liberali dell'Unione (Ds e Margherita, promotori del futuro "Partito democratico"). Ai partiti della sinistra dell'Unione (Prc, Pdci, Verdi) sono lasciate solo le briciole.
I primi segnali che dà il nuovo governo sono inequivocabili: il ministro dell'economia (Padoa-Schioppa, già dirigente della Banca Centrale Europea e uno degli artefici di Maastricht) lamenta la condizione disastrata dei conti pubblici e annuncia finanziarie "lacrime e sangue" per far pagare la crisi ai lavoratori; il ministro degli esteri (D'Alema) ribadisce la volontà di rifinanziare le missioni militari all'estero (a partire dall'Afghanistan dove centinaia di abitanti continuano a morire sotto i bombardamenti dei "liberatori" occidentali); il ministro del lavoro (Damiano) si affretta a garantire al padronato che la legge 30 non sarà abrogata ma solo ritoccata; il ministro dell'istruzione (Fioroni), uomo del Vaticano, suscita gli entusiasmi del mondo cattolico; il ministro delle infrastrutture (Di Pietro) si impegna a portare a termine il progetto Alta velocità in Valsusa ed è possibilista sul ponte sullo Stretto di Messina.
A proposito di Ferrando e del Corriere della Sera
di Franco Crisecci
Sul Corriere della Sera (Magazine del 18 maggio) Gian Antonio Stella dedica un articolo a noi di PC Rol e al gruppo di Ferrando (Partito del Lavoro o qualcosa del genere) e ironicamente ci sfida a fare un vecchio gioco della Settimana Enigmistica: trovare cinque differenze tra le due parti in cui si è scissa qualche mese fa l'Associazione Progetto Comunista. Secondo il giornalista, infatti, dichiarandoci sia noi che Ferrando oppositori del governo Prodi e volendo entrambi costruire un nuovo partito comunista, non abbiamo differenze visibili a una prima occhiata.
Accettiamo la sfida semi-seria di Stella e, senza bisogno di "aguzzare la vista", proviamo a elencare cinque differenze tra Progetto Comunista - Rol e il gruppo di Ferrando.
RESPINGIAMO L'ATTACCO DEI DUE POLI DELL'ALTERNANZA AGLI SPAZI DEMOCRATICI CONQUISTATI DAI LAVORATORI
Un'altra faccia della crisi del capitalismo
di Alberto Madoglio
Convegno a Matera
Si è tenuto il 13-14 maggio a Nova Siri Marina (Matera) un convegno nazionale contro il nucleare. Tra i relatori, oltre a numerosi tecnici e specialisti, il giornalista del Manifesto Antonio Massari (autore di un'inchiesta sul ritorno del nucleare), Vincenzo Miliucci dei Cobas, e rappresentanti di varie associazioni ambientaliste. Pubblichiamo qui sotto l'intervento di Claudio Mastrogiulio, coordinatore del collettivo di Matera di Progetto Comunista - Rol (il nostro collettivo è stato tra i promotori del convegno).
A RIFONDAZIONE LE BRICIOLE
di Francesco Fioravanti
RIFONDIAMO UN PARTITO COMUNISTA PER GARANTIRE L'OPPOSIZIONE DI CLASSE E L'ALTERNATIVA ANTICAPITALISTICA
Nessun sostegno al governo della Confindustria
ATTI DEL CONVEGNO TENUTOSI A ROMA
IL 22 APRILE SCORSO
Opuscolo di vignette di Alessio Spataro.
Dal pacchetto Treu alla Gabbia dell'Unione. Raccolta di vignette di Alessio Spataro sul "compagno" Bertinotti e la parabola di Rifondazione Comunista.
Prezzo di copertina: 2 euro
Per maggiori informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il paese che esce dalle urne del 9 e 10 aprile è profondamente segnato da una volontà di rendere passive le classi lavoratrici. La mancata grande vittoria del centrosinistra contro Berlusconi si deve leggere anche in questo senso. Nel nostro paese il dibattito imposto dai padroni inizia e finisce col bipolarismo, la difesa dell'imperialismo italiano, la salvaguardia delle istituzioni, dell'ordine e della sicurezza - contro immigrati e "estremisti". Nel frattempo le masse lavoratrici sono messe all'angolo e allontanate dalla partecipazione alla vita politica: il loro voto risponde perfettamente a questa loro passività, e si distribuisce in modo equo tra un centrodestra reazionario e un centrosinistra liberale.
volantino in distribuzione il 25 aprile 2006